Una donna su cinque e un uomo su sei soffre di insufficienza venosa. Le patologie venose possono quindi essere considerate malattie comuni. Quando le vene si dilatano in modo patologico, le valvole non chiudono più correttamente. Di conseguenza, le vene non sono più in grado di svolgere adeguatamente il loro compito di trasportare il sangue al cuore.
Il ristagno del sangue nelle vene delle gambe comporta edemi e dolori alle gambe. Le forme più gravi di insufficienza venosa possono portare alla comparsa di vene varicose e di malattie cutanee, come macchie marroni, eczemi, indurimento della cute e alla cosiddetta ulcera venosa (Ulcus crucis).
La Calza Compressiva: guida all'uso
La terapia compressiva funge da terapia di base in caso di disturbi venosi ed edemi di diversa natura. Nell’ambito della prescrizione della calza, una volta effettuata la diagnosi, il medico curante deve scegliere la classe di compressione adeguata, la durata del trattamento e il modello di calza più adatto per il paziente.
Allo scopo di standardizzare il reporting e il trattamento delle diverse manifestazioni delle malattie venose croniche, è stato messo a punto un sistema di classificazione generale (CEAP) per consentire la formulazione di una diagnosi uniforme e un confronto tra diverse popolazioni di pazienti. Ogni lettera della classificazione CEAP corrisponde a una componente della malattia venosa: (C) clinical condition= segni clinici (Grado 0-6) (E) l’eziologia (A) la sede anatomica del reflusso e dell'ostruzione nel sistema venoso superficiale, nel sistema profondo e nel sistema delle perforanti (P) la Fisiopatologia sia essa da reflusso o da ostruzione.
Sono state individuate sette classi cliniche riassunte nella tabella seguente: CEAP classification of chronic venous disease Clinica
- C0 assenza di segni visibili o palpabili di malattia venosa
- C1 teleangectasie o vene reticolari
- C2 vene varicose
- C3 edema
- C4a pigmentazione o eczema; C4b lipodermatosclerosi o atrofia bianca
- C5 ulcera guarita
- C6 ulcera attiva
Quando utilizzare l’elastocompressione (le calze a compressione graduata)?
In caso di:
- ripristino funzioni valvolari
- accelerazione corrente sanguigna
- stasi
- prevenzione trombi
- trattamento varici
- trattamento ulcere.
Possiamo distinguere due tipologie di calze: le calze di sostegno, dette impropriamente preventive, e quelle terapeutiche. Ciò che differenzia queste due tipologie di calze elastiche è sostanzialmente la pressione che esse esercitano sulle gambe che viene misurata in millimetri di mercurio (mmHg).
a) Le calze di sostegno, dette anche impropriamente preventive, devono esercitare una pressione alla caviglia fino a un massimo di circa 15-18 mmHg.le linee guide internazionali ed italiane indicano chiaramente che non devono superare i 18 mmHg. Sono da riservarsi in casi di lieve insufficienza venosa senza segni clinici di malattia.
b) Le calze elastiche terapeutiche, invece, esercitano una compressione alla caviglia che va, indicativamente, da circa 18 mmHg fino a oltre i 40 mmHg.
Distinguiamo diverse classi di compressione:
CCL1 (18-21mmHg):
- gambe stanche e pesanti, con tendenza al gonfiore;
- profilassi delle trombosi e delle embolie per pazienti immobilizzati;
- profilassi della “trombosi da viaggio”;
- lieve varicosi senza edemi alle gambe;
- lieve varicosi durante la gravidanza.
CCL2 (23-32 mmHg):
- varicosi con lieve tendenza all’edema;
- post trattamento delle varici (intervento chirurgico, sclerotizzante, laser, radiofrequenza) per mantenere l’efficacia terapeutica;
- in caso di trombosi della vena profonda della gamba;
- sindrome postflebitica;
- tromboflebite superficiale asettica;
- dopo la cicatrizzazione di ulcera venosa in caso di insufficienza venosa cronica;
- forte varicosi durante la gravidanza.
CCL3 (34-46 mmHg):
- ulcera venosa degli arti inferiori (ulcus cruris venosum) attiva;
- ulcera venosa degli arti inferiori (ulcus cruris venosum) recidivante;
- manifestazioni di una IVC (insufficienza venosa cronica avanzata), come la lipodermatosclerosi;
- linfedema reversibile, lipoedema;
- sindrome post-traumatica;
- angiodisplasia.
CCL4 (<49 mmHg):
- linfedema irreversibile
- marcata sindrome postflebitica.
La scelta del modello varia in base alla funzionalità:
- gambaletto
- calza alla coscia/autoreggente
- collant.
Con punta aperta o chiusa.
Come prendere correttamente le misure?
Le misure devono essere prese in piedi, se possibile al mattino, quando la gamba non è gonfia. Misura della circonferenza: avvicinare le estremità del metro senza stringere Misura della lunghezza: va presa sul lato interno della gamba che deve essere tesa cG Circonferenza 5 cm sotto l’inguine cF Circonferenza metà coscia cD Circonferenza 2 dita sotto la piega del ginocchio cC Circonferenza polpaccio (punto forte) cB Circonferenza della caviglia sopra il malleolo (punto più stretto)
Ecco qualche suggerimento pratico. Come per poche altre malattie, è possibile agire per prevenire l'avanzamento di una malattia venosa e supportare il medico nel trattamento della stessa. Ecco 6 consigli pratici:
- STARE SEDUTI E IN PIEDI NON FA BENE, MEGLIO DISTENDERSI O CAMMINARE. Fare più movimento, camminare, salire le scale, fare ginnastica, andare in bicicletta, nuotare o praticare tutti i tipi di sport che consentono un movimento della muscolatura delle gambe.
- MUOVERE SPESSO I PIEDI VERSO L'ALTO E VERSO IL BASSO, quando si è seduti per consentire il pompaggio.
- ALLEVIARE LE VENE SOLLEVANDO FREQUENTEMENTE LE GAMBE. Ad esempio di notte sollevando i piedi del letto, ideale se con doghe regolabili (piedi 15 cm più in alto del cuore).
- EVITARE IL CALORE ECCESSIVO. Evitare i bagni caldi, i bagni di sole e le scottature solari sulle gambe. Sono invece benefici i bagni freddi quotidiani.
- RIDURRE IL SOVRAPPESO, seguendo un'alimentazione corretta.
- AL MATTINO, INDOSSARE CALZE COMPRESSIVE MEDICALI ADEGUATE.
Presso le Parafarmacie Chiedilo al Farmacista puoi effettuare uno Screening Computerizzato per valutare l'efficienza venosa mediante VenoScreen® Plus. La tecnologia utilizzata dal test è
la reografia a luce riflessa (Light Reflection Rheography LRR), un metodo di misurazione che consente di valutare le condizioni delle vene, ed in particolare il funzionamento delle valvole.
Il metodo LRR utilizza un sistema non invasivo a luce infrarossa, trasmessa attraverso la pelle della parte inferiore delle gambe. Un sensore fotometrico misura la luce riflessa dalla pelle (misurazione dispersa). L’intensità della luce riflessa fornisce informazioni relative al volume del sangue nella pelle.
Sebbene VenoScreen Plus esamini il sangue in prossimità della superficie, esso è in grado di fornire informazioni relative all’intero sistema venoso in quanto le vene della pelle sono strettamente collegate alle vene profonde delle gambe.
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