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Rassegna Stampa

Oltre la parafarmacia

Rappresentante di una famiglia che si occupa di farmacie da oltre un secolo, ha creato un format di parafarmacie dalle caratteristiche particolari.
Che infatti preferisce definire “punti vendita di benessere a 360°”.

Non è certo una che gira intorno alle cose Giuliana Ferreri. Non che le manchino le parole, per carità, anzi, è un fiume in piena, ma il suo modo di esprimersi rivela una piacevole schiettezza, segno di idee chiare, nonché di entusiasmo e fiducia genuini per il suo progetto in franchising. Farmacista e discendente da una famiglia di farmacisti da generazioni («Mia nonna aveva già una farmacia a Napoli all’inizio del secolo scorso»), campana doc, 53 anni, tre figli grandi tutti farmacisti, è infatti la fondatrice di Chiedilo al Farmacista, un network dedicato all’avviamento di parafarmacie, che lei però preferisce definire “punti vendita di benessere a 360°”.

Come le è venuta l’idea di un marchio così particolare come “Chiedilo al Farmacista”?
«La mia famiglia si occupa di farmacie praticamente da un secolo e io ho respirato quest’aria fin da piccola, prima ancora di laurearmi e iniziare a lavorarci. Conosco quindi molto bene le dinamiche del rapporto tra farmacista e cliente. Spesso il farmacista si ritrova ad essere una sorta di “prima linea” della salute. Il medico non è sempre disponibile, o bisogna fare ore di attesa, in ospedale non è che ci si possa andare come dal salumiere, così quando ha un problema, la gente viene in farmacia a chiedere un aiuto, un consiglio. Allora ho cominciato a riflettere su come “istituzionalizzare” questo aspetto e mi sono detta: “perché non creare un qualcosa a cui il cliente possa rivolgersi in modo strutturato per avere risposte immediate ai suoi problemi?”».

E in che modo si è sviluppato il progetto?
«Il primo passo è stato la creazione, nel 2011, di un sito Web nel quale, in modo gratuito, le persone potevano inviare richieste e ricevere risposte, e, proprio per questa sua caratteristica, mi è sembrato perfetto chiamarlo “Chiedilo al Farmacista”. L’iniziativa ha preso subito piede e presto ho compreso che la sua gestione era parecchio impegnativa, anche considerato che era gratuita; allo stesso tempo, faceva sì che ogni consiglio si trasformasse ovviamente nella vendita di uno o più prodotti. Da lì è maturata l’idea di coniugare in punti vendita reali questi due aspetti: consulenza e vendita in un unico luogo. E così, grazie all’aiuto di esperti professionisti, nel 2013 ho iniziato a sviluppare il progetto in franchising che, dopo 15 mesi di sperimentazione, ha visto la luce nel 2015 con il lancio ufficiale».

Quali sono le principali caratteristiche del format?
«Potrei dilungarmi sul layout del punto vendita, ma dirò solo che è studiato da un ottimo architetto in modo da distinguersi dalla tipica parafarmacia. È accogliente, piacevole e funzionale, al punto che potrebbe essere utilizzato per qualsiasi tipo di vendita. Ma credo che la caratteristica principale sia l’ampiezza dei campi che abbraccia. Dai farmaci vendibili in parafarmacia (antidolorifici, ecc) ai cosmetici, passando per la nutraceutica, l’erboristeria, la dietetica, i prodotti di largo consumo per l’igiene e la pulizia personale, apparecchiature sanitarie e alimentazione bio tutta attentamente scelta dal nostro staff scientifico. Sulla nostra piattaforma informatica, gli affiliati hanno a disposizione oltre 16mila referenze, e abbiamo sviluppato anche linee di grande qualità a marchio nostro, con oltre 200 prodotti, inclusa una nuova linea bio. L’affiliato accede sulla piattaforma con la possibilità di acquistare anche un solo pezzo per referenza con una scontistica simile ad un approvvigionamento diretto dalla casa di produzione. Accanto ai prodotti, un gran numero di servizi: analisi di ogni genere, comprese quelle per le intolleranze alimentari e la celiachia, l’elenco è lungo. Per chi lo desidera, c’è anche già pronto il format per inserire una cabina estetica. Ecco perché mi piace definirli “punti vendita di benessere a 360°”».

A chi si rivolge la vostra proposta?
«Essenzialmente a due tipologie di investitori: farmacisti e imprenditori alla ricerca di un investimento interessante. Naturalmente, essendo la figura del farmacista obbligatoria, nel secondo caso devono assumerne uno o averlo come socio. Nel caso dei farmacisti, il nostro format può rappresentare uno sbocco per i tanti giovani che vogliono mettersi in proprio. L’investimento iniziale lo consente e non serve acquistare grandi scorte. Tra l’altro, abbiamo in cantiere una convenzione con la BPM per i finanziamenti. L’unico problema è la necessità di cambiare mentalità: bisogna acquisire una mentalità imprenditoriale. La gente che entra nei nostri punti vendita sceglie di farlo: questo significa sapersi rapportare con loro, fidelizzarli; bisogna ascoltarli, consigliarli bene ed essere disponibili ad acquisire una conoscenza approfondita dei prodotti, in modo da trasformare il consiglio in un risultato. Ecco perché tengo moltissimo alla formazione, che inizia dal momento in cui si entra nel mondo di “Chiedilo al Farmacista” e continua costantemente per tutta la durata del contratto».

L'affiliato del mese: obiettivo raggiunto

Laureato in Farmacia, 26 anni, Francesco Mazzucca è il soddisfatto titolare di una parafarmacia Chiedilo al Farmacista. «Ho lavorato in alcune farmacie, ma volevo qualcosa di mio. Purtroppo il mercato delle farmacie, specie per un giovane, è abbastanza chiuso e offre pochissime opportunità» racconta. Quali sono i vantaggi di Chiedilo al Farmacista? «È un format ben studiato, che offre un layout innovativo e una vasta gamma di servizi e prodotti a marchio ma, soprattutto, valorizza la figura del farmacista che può prendersi cura del cliente e consigliarlo al meglio. Poi, grazie all’esperienza e alla disponibilità della fondatrice, consente di crescere sia sul piano professionale sia personale».

 

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