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La primavera, in concomitanza con l’aumento della concentrazione dei pollini, è la stagione in cui le allergie raggiungono il culmine.
La rinite allergica è una reazione infiammatoria della mucosa nasale che si sviluppa in risposta all’esposizione ad un allergene. I principali allergeni responsabili sono gli acari della polvere, pollini (graminacee, betullacee, olivo, parietaria), epitelio di cane e gatto, muffe, funghi o lieviti.
Starnuti e prurito, naso chiuso (congestione, ostruzione), naso che cola (rinorrea). Molto frequentemente questo tipo di riniti possono essere accompagnate da altri sintomi quali alterazioni oculari (arrossamento congiuntivale e lacrimazione), prurito alla gola, senso di peso a livello degli zigomi e della fronte, senso generale di malessere, debolezza o astenia, sintomi a carico dell’apparato respiratorio come tracheite con tosse stizzosa ed asma bronchiale (osservata nel 30-40% dei casi di pollinosi).
La maggior parte delle riniti virali si risolve entro 7-10 giorni e i sintomi sono congestione nasale e rinorrea; spesso l’infezione non rimane circoscritta alla mucosa nasale ma può coinvolgere altri distretti delle vie respiratorie. Possono essere associati quindi sintomi quali mal di gola, starnuti, tosse, mal di testa, febbre e spossatezza generale.
La cura di queste forme allergiche prevede l’impiego di farmaci in grado di controllare i sintomi ma non di incidere sulle ricadute stagionali future come antistaminici, o decongestionanti o cortisonici. Nel caso in cui le opzioni farmacologiche "classiche" non allevino i sintomi dell'allergia, il medico può consigliare dei trattamenti specifici come l’immunoterapia ovvero la somministrazione di un "vaccino" che desensibilizza progressivamente l'organismo nei confronti di specifici allergeni.
Gli antistaminici sono farmaci in grado di contrastare gli effetti dell’istamina, una sostanza prodotta dal nostro organismo e tra le principali responsabili delle manifestazioni allergiche. In genere gli antistaminici cominciano a fare effetto circa 15-30 minuti dopo l’assunzione e possono essere assunti sotto forma di compresse, capsule, soluzioni, spray nasale, collirio e crema e sono caratterizzati da una notevole rapidità d’azione, tanto che possono essere spesso assunti “al bisogno”.
Ne esistono davvero molti e non sono tutti uguali. Innanzitutto, esistono 3 diverse “generazioni” di antistaminici.
Vediamo alcuni casi nei quali utilizzare un antistaminico rispetto ad un altro può rivelarsi vantaggioso.
Gli spray nasali antistaminici sono efficaci in misura uguale o anche superiore agli antistaminici orali nel trattamento dei sintomi allergici a livello nasale.
Il naso chiuso da rinite allergica è diverso da quello di un comune raffreddore: non ha muco e non presenta catarro, ma è un naso con continuo prurito interno che sollecita diversi starnuti. In questo caso, spray antistaminici come Fexallegra nasale, Rinazina Antiallergica o Levoreact aiutano a liberare il naso e a respirare regolarmente in caso di allergia.
Anche in questo caso ritroviamo l’utilizzo combinato di antistaminico e decongestionante nasale (nafazolina, efedrina, tramazolina) in quanto questi ultimi agiscono liberando le alte vie respiratorie per un tempo che può variare dalle 3 alle 10 ore a seconda della molecola utilizzata, migliorando i sintomi della congestione nasale.
Il ricorso a colliri antistaminici è necessario invece per contrastare i sintomi tipici delle congiuntiviti e delle cheratocongiuntiviti di natura allergica come gonfiore oculare, prurito agli occhi, occhi secchi e arrossati, fotosensibilità. Tra i più utilizzati troviamo il Ketofil, Imidazyl , Iridina antistaminico, Fexactiv.
*tutti i farmaci presenti nell'immagine non richiedono la prescrizione medica ad eccezione dell'atarax, farmaco che richiede ricetta Ripetibile.
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