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La fibromialgia o sindrome fibromialgica è una forma di dolore muscoloscheletrico cronico e diffuso, spesso associata ad astenia, disturbi del sonno, problemi cognitivi (es. di attenzione, di memoria), problemi psichici (es. ansia, depressione) e ad un ampio insieme di sintomi somatici e neurovegetativi che colpisce approssimativamente 1.5 – 2 milioni di Italiani e che può avere un rilevante impatto sulla qualità di vita dei pazienti.
Il termine fibromialgia significa dolore nei muscoli e nelle strutture connettivali fibrose (i legamenti e i tendini). Questa condizione viene definita “sindrome” poiché esistono segni e sintomi clinici che sono contemporaneamente presenti. La fibromialgia molto spesso confonde poiché alcuni dei suoi sintomi possono essere riscontrati in altre condizioni cliniche.
I sintomi essenziali e caratteristici sono essenzialmente 4: dolore, affaticamento, disturbi del sonno e disturbi cognitivi.
Il dolore è il sintomo predominante della fibromialgia. Generalmente, si manifesta in tutto il corpo, sebbene possa iniziare in una sede localizzata, come il rachide cervicale e le spalle, e successivamente diffondersi in altre sedi col passar del tempo. Il dolore fibromialgico viene descritto in una varietà di modi comprendenti la sensazione di bruciore, rigidità, contrattura, tensione ecc. Il dolore è avvertito principalmente ai muscoli. Circa il 90% dei pazienti affetti da sindrome fibromialgica riferisce astenia (affaticamento) moderata o severa.
L’ affaticamento è presente nel 90% dei casi con ridotta resistenza alla fatica anche per sforzi minimi. I disturbi del sonno sono caratterizzati da frequenti risvegli notturni e sonno non ristoratore, con conseguente facile faticabilità e sensazione di non aver riposato affatto: la mancanza di sonno profondo, fase nella quale i muscoli si rilassano e recuperano la stanchezza accumulata durante il giorno. I disturbi cognitivi (“fibro-fog”) sono presenti nella maggioranza dei pazienti e riguardano la difficoltà a concentrarsi sul lavoro o sullo studio, la perdita di memoria a breve termine. La cefalea, specialmente di tipo muscolotensivo, o l’emicrania sono comuni nel paziente fibromialgico.
Dolori addominali, alternanza di stipsi e diarrea (colon irritabile) sono inoltre frequenti. Allo stesso modo, il paziente può riferire la presenza di “spasmi vescicali” che lo costringono a urinare spesso. Nella tabella sottostante sono riportati i sintomi che il paziente fibromialgico può riferire. Inoltre, bisogna fare attenzione ai fattori esterni che possono peggiorare i sintomi come:
La causa di questa sindrome al momento rimane ignota. Sono differenti fattori possono scatenare una sindrome fibromialgica. Per esempio, eventi stressanti come una malattia, un lutto familiare, un trauma fisico o psichico possono portare a dolore generalizzato, affaticamento e alterazioni del sonno tipici della fibromialgia.
È però improbabile che la sindrome fibromialgica sia provocata da una singola causa. Non vi è alcun esame di laboratorio o radiologico che possa diagnosticare la fibromialgia. La diagnosi di sindrome fibromialgica è basata sulla presenza di dolore diffuso in combinazione con la presenza di tender points evocabili alla digitopressione.
I pazienti affetti da fibromialgia si sottopongono a molti test e vengono visitati da molti specialisti mentre sono alla ricerca di una risposta sulla causa della loro malattia. Questo porta a paura e frustrazione, che può aumentare la percezione del dolore: è molto importante la “consapevolezza” che questa malattia esiste e la conoscenza dei meccanismi che la inducono può aiutare il paziente ad affrontare lo stato doloroso e gli eventuali cambiamenti dello stile di vita richiesti.
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