- “La 1000 è per adulti, la 500 per bambini”
- “Non basta la 500 per la febbre”
- “Ma mica per la 1000 ci vuole la ricetta?”
Ecco alcune delle affermazioni più comuni. Ma andiamo a vedere in dettaglio quali sono le differenze e soprattutto LA VERITA’!
Sono doverose due fondamentali premesse:
1) Sia Tachipirina 1000 che Tachipirina 500 sono dosaggi per ADULTI
2) In Italia è possibile acquistare senza ricetta la formulazione di Tachipirina 500 e non quella da 1000, che invece richiede ricetta medica.
Dunque La Tachipirina 500 è un farmaco da banco, acquistabile senza ricetta mentre la Tachipirina 1000 è un farmaco etico, acquistabile in farmacia solo se siete in possesso di ricetta bianca del medico con la quale potete ritirare 10 confezioni del suddetto farmaco in sei mesi a partire dalla data di compliazione della ricetta.
Come assumerle?
Per entrambi i dosaggi di Tachipirina va seguita una corretta posologia perché svolgano il giusto effetto terapeutico.
La Tachipirina 1000 è entrata nell’uso per la sua efficacia come antidolorifico nei dolori importanti. E’ infatti utile per dolori acuti e/o cronici come artrosi e cefalea, andando a sostituire nella maggior parte dei casi i farmaci antiinfiammatori, con il vantaggio di non dare problemi allo stomaco e di essere compatibile con chi ha problemi cardiovascolari ed assume determinati farmaci. In questo caso il dosaggio corretto è di due/tre somministrazioni al giorno.
Il dosaggio da 500 mg è invece quello normalmente utile nei dolori di moderata entità e nel controllo della febbre. In questo caso si può usare anche 4 – 6 volte al giorno, per cui il dosaggio finale massimo è sempre di 3 grammi al giorno di paracetamolo, ma questa somministrazione di minore quantità ed eventualmente ripetuta permette un migliore controllo della temperatura che ha sbalzi di minore entità.
A questo punto non conviene utilizzare direttamente la Tachipirina 1000 per la febbre?
No, per 2 motivi:
1) questo dosaggio più alto infatti, può causare abbassamenti repentini della temperatura corporea e successivi innalzamenti altrettanto rapidi quando la dose di farmaco presente nel sangue calerà. Tali notevoli sbalzi, infatti, sono sgradevoli e diminuiscono l’efficacia della febbre nel controllo delle infezioni virali.
2) Con il dosaggio da 500 mg sono naturalmente minori i rischi di sovradosaggio e quindi di tossicità epatica.
L’intossicazione da paracetamolo, sia accidentale che intenzionale, è frequente. Il paracetamolo viene metabolizzato principalmente a livello epatico. Uno dei suoi metaboliti citotossici viene inattivato dalla coniugazione col glutatione. In caso di overdose le riserve di glutatione si esauriscono e ciò porta ad un accumulo del metabolita citotossico.
I sintomi dell’avvelenamento da paracetamolo, come nausea e vomito, a volte accompagnati da letargia ed eccessiva sudorazione, si manifestano di solito entro 24 ore dall’assunzione dello stesso. Il dolore sottocostale localizzato a destra e l’ittero sono segni di danno epatico. Il sovradosaggio da paracetamolo rappresenta, dunque, un’emergenza medica che può portare nel 10-20% dei casi a morte per insufficienza epatica e che richiede una diagnosi precoce ed un rapido trattamento per migliorarne la prognosi.
Una possibile modalità di trattamento è costituita dall’uso dell’N-acetilcisteina (NAC), composto in grado di detossificare il fegato e di proteggere anche dal danno extraepatico attraverso le sue proprietà antiossidanti e antinfiammatorie.
Si può assumere a stomaco vuoto?
Sì, in genere non causa problemi in quanto a differenza degli antinfiammatori tradizionali (FANS):
- Non è un acido, quindi non ha azione gastrolesiva diretta quando arriva nello stomaco;
- il meccanismo di azione è diverso dagli antinfiammatori e non manifesta quindi nemmeno azione gastrolesiva indiretta.
In soggetti a rischio o in caso di effetti collaterali gastrointestinali (nausea, bruciore di stomaco, …) la somministrazione a stomaco pieno potrebbe comunque risultare preferibile.
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