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La vitamina E è composta da un gruppo di componenti chiamati tocoferoli. Esistono sette tipi di tocoferolo in natura. Di queste l’alfa-tocoferolo è la forma più potente di vitamina E ed ha un alto valore biologico e nutritivo: è una vitamina liposolubile, caratterizzata da una potente azione antiossidante.
La vitamina E è un antiossidante fisiologico il cui apporto è strettamente legato al nostro consumo di grassi polinsaturi, ossia i grassi che vanno a costituire la struttura delle membrane cellulari e delle proteine che trasportano i grassi nel sangue: sono molto sensibili all’ossidazione e la vitamina E è il loro scudo di protezione. Dal momento che questi grassi devono essere assunti quotidianamente attraverso l’alimentazione, è importante che vi si associ un sufficiente apporto di vitamina E.
Le principali fonti di vitamina E sono gli oli vegetali: canapa, mais, arachidi, girasole, e anche l'olio d'oliva. È ricca di vitamina E anche la frutta secca: noci, nocciole, mandorle. Infine, anche il germe di grano è un'ottima fonte di vitamina E.
Tuttavia, la vitamina E è sensibile alla luce e al calore e quindi parte della vitamina presente negli alimenti tende dunque a deteriorarsi con la cottura.
Il fabbisogno giornaliero medio di vitamina E per la popolazione italiana è di 13 mg al giorno per gli adulti, quantità che può variare perché legata all'apporto di altri nutrienti tra cui gli acidi grassi.
Gli esperti raccomandano comunque di non scendere sotto i 3 mg per le donne e i 4 mg per gli uomini.
La sua azione antiossidante si produce impedendo la propagazione dei radicali liberi nei tessuti svolgendo un ruolo importante nella prevenzione delle malattie croniche, dell’arteriosclerosi e del cancro.
È un nutriente importante per il mantenimento del sistema immunitario, per tenere a bada gli agenti patogeni, virus e batteri, proprio come i virus influenzale o parainfluenzale. In caso di carenza di questa vitamina, infatti, c’è una maggiore probabilità di essere esposti alle malattie e avere più difficoltà nella convalescenza, una fase importante della guarigione a cui è bene dedicare tempo ed attenzioni
La VITAMINA E rappresenta un fattore nutritivo essenziale ed indispensabile per le funzioni della pelle: la cute, a causa di un’eccessiva produzione di radicali liberi, è sottoposta a diversi tipi di stress ossidativi. La vitamina E ha un’efficace azione idratante e lenitiva, alleviando il prurito, oltre a proteggere dai danni del foto-invecchiamento (eccessiva esposizione ai raggi solari, lampade UV
Una carenza di questa vitamina può portare ad uno stato di stanchezza e una difficoltà cognitiva, per cui se ci si ritrova insolitamente stanchi, è bene valutare un’integrazione di questa sostanza, previo consulto e consiglio con il proprio medico che valuterà la situazione specifica
È inoltre indispensabile per il corretto funzionamento dei muscoli e necessaria per una adeguata funzionalità dell'apparato riproduttivo.
Il rischio di una carenza grave di vitamina E è poco frequente nell’adulto. Gli adulti possono immagazzinare grandi quantità di vitamina E nel tessuto adiposo, riducendo la probabilità che si verifichi una carenza. Si può manifestare comunque, a lungo termine, attraverso disturbi neurologici attribuibili a un’alterazione della conduzione nervosa, segni ematologici, muscolari con miopatia e debolezza muscolare ed oftalmologici.
I neonati invece, hanno una riserva di vitamina E relativamente bassa, perché solo una piccola quantità di vitamina E attraversa la placenta, pertanto sono esposti a un rischio maggiore di presentare una carenza di vitamina E, in particolare se si tratta di neonati prematuri.
Tuttavia, con l’età il rischio diminuisce in quanto di solito i neonati assumono una quantità sufficiente di vitamina E con il latte materno o con quello artificiale per neonati.
Contrariamente alla vitamina D o alla vitamina A, un eccesso di vitamina E non sembra essere tossico ed inoltre è molto raro.
La misura del livello ematico della vitamina E si basa sul dosaggio dell’a-tocoferolo. Valori normali variano in funzione dell’età: sono da 7 a 15 mg/1 nell’adulto, ma quattro volte più bassi nel neonato
La prevenzione della carenza si basa su un’alimentazione equilibrata che soddisfa facilmente i fabbisogni. Tuttavia, in alcune particolari situazioni è giustificato un trattamento preventivo: l'assorbimento della vitamina E a livello intestinale può essere ridotto in caso di prematurità o in chi ha malattie croniche che compromettono l'assorbimento dei grassi, come il morbo di Crohn, la fibrosi cistica o alcune rare malattie genetiche.
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