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Chiedilo al Farmacista consiglia: IL VADEMECUM IN GRAVIDANZA
Spesso quando si parla di gravidanza si pensa immediatamente al nascituro/a, ma cosa serve alla futura mamma nei 9 mesi pre-parto? Il periodo che precede il parto è piuttosto lungo e diversi sono gli accorgimenti che la mamma deve avere in gravidanza, fin dalle prime settimane.
Vediamo in dettaglio:
1. Integrazione acido folico e DHA
Ci sono delle sostanze che non devono assolutamente mancare nell’alimentazione di una donna che aspetta un bambino: sono sostanze fondamentali per mantenere uno stato di buona salute e per il corretto sviluppo degli organi e dei tessuti del nascituro. L’acido folico è una vitamina del gruppo B molto importante per l’organismo soprattutto durante il periodo della gravidanza in quanto il fabbisogno cresce notevolmente.
L’importanza dell’Acido Folico e le conseguenze di una sua carenza in gravidanza sono state dimostrate scientificamente già un paio di decenni fa. La supplementazione di folato già in fase pre-concezionale riduce di circa il 70% i rischi di difetti del tubo neurale e del 20% quelli di altre importanti malformazioni.
È utile però fare qualche passo indietro. Il folato, o vitamina B9, non viene prodotto dall’organismo e deve quindi essere assunto con il cibo. Ricchi di acido folico sono i cereali integrali, le verdure a foglia verde (broccoli, spinaci, lattuga, asparagi) i legumi e frutti come arance, kiwi e fragole. Se poi in condizioni normali il fabbisogno quotidiano di acido folico è di circa 0,2 mg, in gravidanza la richiesta dell’organismo raddoppia a 0,4 mg per il super-lavoro cellulare richiesto dal feto in accrescimento. La B9 è infatti fondamentale per la sintesi del DNA e delle proteine, e per la formazione dell’emoglobina.
In caso di gravidanza, il ruolo dell’acido folico diventa poi decisivo nella prevenzione dei cosiddetti DTN, o disturbi del tubo neurale. Ovvero di quella parte del feto che dà origine alla scatola cranica, al cervello e alla spina dorsale, e che si chiude entro il 30mo giorno dal concepimento. Quando il tubo neurale non si chiude correttamente si hanno gravi malformazioni come la spina bifida e l’anencefalia.
Componente principale dell’olio di pesce, l’ acido docosoesanoico (DHA) è un acido grasso omega-3 polinsaturo a catena lunga. È un componente essenziale delle membrane, e in particolare del cervello e delle guaine che rivestono e proteggono il sistema nervoso, e il suo effetto protettivo in gravidanza è sinergico a quello dell’acido folico.
Anche il DHA ricopre infatti un ruolo importantissimo sotto diversi aspetti, tra cui lo sviluppo embrionale del feto, la sua maturazione cerebrale, la funzionalità cardiaca e il corretto sviluppo del sistema nervoso e delle capacità visive. Altri suoi effetti riconosciuti sono un aumento del peso del bambino alla nascita e una riduzione dell’incidenza di parti pre-termine.
Viceversa la sua carenza è associata a complicanze neurologiche e visive del neonato, e a un conseguente deficit psico-motorio.
2. Calze elastocompressive
Già nel primo periodo della gravidanza le vene degli arti inferiori subiscono una dilatazione dovuta principalmente a fattori ormonali, a predisposizione genetica, età ed attività fisica.
Con il procedere della gravidanza intervengono poi motivi di natura meccanica (aumenta il volume dell’utero e di conseguenza la compressione esercitata sulle vene degli arti inferiori) che fanno insorgere altri problemi come: sindrome da insufficienza venosa, flebiti superficiali, Trombosi venose profonde, Gambe gonfie e varici che svaniscono, nella maggior parte dei casi, dopo il parto. Ciò non toglie che, per alleviare i problemi sino dal loro insorgere, o prevenirli, sia sufficiente iniziare a indossare calze caratterizzate da una leggera compressione. Tradizionalmente l’indicazione è quella di indossarli dal terzo mese e proseguire fino a due mesi dopo il parto.
3. Panciera Pre-parto
Durante i nove mesi di attesa il corpo femminile subisce una serie di trasformazioni. In particolare, il baricentro del corpo cambia rapidamente con l’avanzare delle settimane e dei mesi ed anche la naturale curvatura della colonna vertebrale deve adattarsi alla nuova conformazione fisica; in questo caso mantenere una posizione corretta diventa importantissimo per prevenire dolori lombari.
Un importante aiuto ci viene offerto dalle guaine/fasce specifiche per donne in gravidanza risultano utili dal quarto/quinto mese di gravidanza ed è importante controllare bene la taglia più adatta alle proprie esigenze.
4. Reggiseno in gravidanza
Durante la gravidanza il seno subisce un aumento di volume e diventa più sensibile. Il reggiseno specifico pre-parto dovrà essere in fibra di cotone per assicurare il giusto conforto, privo di cuciture e ferretto.
Si consiglia la scelta di un intimo con spalline più ampie e regolabili. Se troppo strette, infatti, oltre ad essere meno comode perché segnano la pelle arrossandola, non distribuiscono il peso e perciò viene meno la capacità di sostenere il seno. È importante che siano regolabili in lunghezza in modo da assecondare i cambiamenti di volume.
5. Perdite? Salvaslip in cotone
Nel periodo della gravidanza, un processo fisiologico ed inevitabile, è l’aumento delle perdite vaginali di consistenza mucosa. Il salvaslip può essere un aiuto importante per ridurre questo disagio, ma particolare attenzione nella scelta: è importante che siano di cotone (100% cotone)e che siano cambiati spesso per evitare possibili infezioni vaginali (molto pericolose in gravidanza per il nascituro).
6. Crema Antismagliature
Durante la gravidanza si avranno notevoli modifiche del corpo della futura mamma. Le zone più a rischio sono la pancia e il seno; ma altrettanto le gambe e le braccia, qualora si dovesse verificare una variazione di peso più elevata. Sicuramente la comparsa delle smagliature in gravidanza dipende da numerose componenti quali la predisposizione genetica, lo stile di vita, l’ assunzione di farmaci.
E’ importante prevenirle iniziando l’applicazione di una crema specifica sin dall’esordio della gravidanza o a partire dal quarto mese. Importante estendere l’utilizzo anche dopo il parto e durante l’allattamento per aiutare i tessuti della pancia e del seno a recuperare tono ed elasticità. La totale assenza di ingredienti potenzialmente dannosi quali le formulazioni prive di siliconi, parabeni, derivati del petrolio, inquinanti e sostanze allergizzanti sono requisiti fondamentali per un prodotto da utilizzare in gravidanza.
7. Attenzione ai Capelli
Durante la gravidanza bisogna raddoppiare la premura verso il proprio corpo, dal momento che è in costante trasformazione. Durante la gestazione i prodotti che acquistiamo avranno effetti anche sul nascituro. Ancor di più quindi è necessario scegliere con accuratezza i cosmetici da usare realizzati con ingredienti sicuri.
E’ consigliato uno Shampoo delicatissimo senza parabeni, siliconi, derivati del petrolio, inquinanti e sostanze allergizzanti. Interessante può essere l’uso di un olio eudermico. Attenzione anche all’utilizzo del balsamo: importante può essere l’uso di un prodotto idratante, privo di grasso ma realizzato con ingredienti dermatologicamente testati e senza conservanti.
8. Focus bocca, denti e gengive
In questa fase delicata della vita di una donna è importante fornire alla stessa preziose indicazioni per proteggere la salute di bocca, denti e gengive. Gengiviti e sanguinamenti colpiscono infatti un'altissima percentuale di donne incinte, con intensità e sintomi variabili.
La cosa più importante da fare per prevenire i problemi correlati alla gengivite da gravidanza è tenere sotto controllo la placca. Non tutti i prodotti per l’igiene orale sono uguali, per cui si consiglia di scegliere un dentifricio e un collutorio ideati per curare placca e gengivite. Anche uno spazzolino elettrico con setole morbide può rendere più semplice la rimozione della placca.
9. Occhio alle etichette dei deodoranti
In gravidanza è necessario prestare maggiore attenzione alla lettura delle etichette in quanto la pelle risulta più sensibile. In questo periodo, a causa degli sbalzi ormonali, può aumentare la sudorazione: può essere importante l’utilizzo del deodorante giusto da poter applicare più volte al giorno, per sentirsi più sicuri e a proprio agio.
Un buon deodorante deve essere senza alcool, senza profumo, senza sostanze traspiranti, senza parabeni ed alluminio cloridrato perché queste sostanze irritano la pelle. L’allume di rocca, l’aloe ed altri principi attivi emollienti, idratanti e calmanti possono essere un vero e proprio toccasana.
10. Vea olio
È una formulazione purissima di sola vitamina E (tocoferolo acetato) al 100% senza eccipiente. Resiste alla ossidazione da parte dell’aria, della luce, di raggi ultra violetti e risulta anche stabile nel tempo al calore.
Il vea olio non contiene acqua e quindi non è soggetto ad inquinamento microbiologico. È utile iniziare a preparare il capezzolo con vea olio circa 30 giorni prima del parto. Dal momento della nascita verrà impiegato sul seno materno in allattamento, per la protezione dalle ragadi, per idratare e proteggere il capezzolo. Non è necessaria la rimozione prima di allattare in quanto l’olio vea è commestibile, inodore ed insapore.
11. Rinopatia Gravidica.
Si tratta di una condizione che interessa circa il 60% delle donne in dolce attesa. Ma qual è la causa della rinopatia gravidica? Gli esperti concordano nel ritenere che l’origine del disturbo sia da ricercare nei cambiamenti ormonali che si verificano durante la gravidanza.
Ricordando che la maggior parte dei farmaci generalmente utilizzati per combattere riniti allergiche o raffreddori di natura virale, come cortisonici o spray nasali, è sconsigliata in gravidanza, i lavaggi con la soluzione fisiologica possono offrire un leggero sollievo che nei casi più persistenti può essere, però, insufficiente.
12. Emorroidi
Le emorroidi sono un problema frequente, che almeno una volta nella vita interessa circa il 90% della popolazione. In gravidanza, nonostante la brevità del periodo, ne soffre fino al 30% delle puerpere. Affrontare questo fenomeno patologico è molto importante, poiché evita che emorroidi trascurate diano luogo a complicanze rilevanti.
Come già accennato in precedenza, a partire dal quinto mese di gestazione prevalgono infatti fattori di natura meccanica (legati all'ingrossamento uterino) e comportamentale (dovuti alla generale tendenza a ridurre l'attività fisica). Il ristagno del sangue venoso, unitamente alla debolezza vascolare, facilita l'insorgenza di eccessive dilatazioni vasali, responsabili a livello anale del rigonfiamento e del prolasso dei plessi emorroidari.
Nella maggior parte dei casi è sufficiente trattare le emorroidi intervenendo sulla dieta: in particolare si aumenta l’introito di fibre e di liquidi, si aggiungono fermenti lattici, verdure e legumi; in tal modo le feci saranno soffici e voluminosi e ridurranno notevolmente lo stress sulla tessuto emorroidario eventualmente già compromessa.
Prodotti elasticizzanti naturali testati in stato di gravidanza possono essere utili per alleviare questo fastidioso problema. Infatti, in gravidanza è proibito l'utilizzo dei cortisonici e molto spesso si ricorre a prodotti fitoterapici che presentano meno effetti collaterali rispetto ai farmaci di sintesi. Particolarmente utili risultano i preparati farmacognostici in grado di rinforzare le pareti dei vasi e ridurre l'infiammazione (ippocastano, altea, amamelide non per via orale, mirtillo, frutti di bosco, malva).
13. Zenzero?
Molte donne hanno sperimentato nei primi mesi di gestazione il fastidioso disturbo della nausea in forma più o meno grave. Lo zenzero è da secoli utilizzato come rimedio principe contro la nausea in quanto ha un’azione digestiva, depurativa e drenante. Inoltre ha proprietà antibatteriche, disinfettanti, aiuta a combattere i sintomi influenzali e da raffreddamento ed è anche utile contro la stitichezza.
I primi studi effettuati sull’utilizzo dello zenzero in gravidanza confermavano la diminuzione della nausea ma attenzione una molecola in esso contenuta , il 6-gingerolo, assunto in dosi massicce, ha dimostrato un effetto mutageno. Pertanto non si può considerare del tutto innocuo l’utilizzo dello zenzero in gravidanza e il ministero della salute e l’ AIFA (agenzia italiana del farmaco) ne sconsigliano l’uso gravidanza.
14. Tisane Relax
Per contrastare i problemi di irritabilità, sbalzi d’umore, insonnia frequenti in gravidanza e per favorire una maggiore assunzione di liquidi può essere interessante l’utilizzo di tisane relax composte da piante accuratamente scelte e dosate in modo da poter essere assunte tranquillamente in gravidanza. Le piante più utilizzate sono il tiglio, la Melissa, la Passiflora, la Camomilla.
Quali preparati naturali non possono essere assunti in gravidanza?
Le conoscenze relative alla farmacocinetica ed al meccanismo d’azione di una pianta o di un suo estratto, sono generalmente molto scarse, e comunque limitate a qualche singolo componente. In generale si sa ancora molto poco sulla distribuzione delle sostanze vegetali attraverso la barriera placentare, sui possibili effetti teratogeni e sulle loro attività farmacologiche sui tessuti embrionali.
Sempre, ed in particolare nel 1° trimestre, l’uso di erbe medicinali e derivati, compreso quello di prodotti erboristici, dovrebbe essere limitato ai casi di effettiva necessità e su prescrizione medica. Le sostanze vegetali maggiormente rischiose sono gli oli essenziali e gli alcaloidi, tutte sostanze ad altissima diffusibilità e dotate di basso indice terapeutico, quindi potenzialmente tossiche per l’embrione e il feto o attive sulla contrattilità uterina, e quindi potenzialmente a rischio di aborto.
Caffeina e nicotina, ad esempio, riducono facilmente l’irrorazione placentare e per questo in gravidanza è controindicato il fumo e l’assunzione di molti caffè, così come altre piante neuro/cardiostimolanti o neuro/cardiotossiche quali l’efedra, la noce moscata, l’arancio amaro, ecc.
Sono controindicate soprattutto le seguenti piante medicinali: China, Assenzio, Ruta, lassativi antrachinonici (Aloe, Cascara, Senna ecc.), Melograno, Chenopodio, Ginepro, Prezzemolo, Menta, Calamo aromatico, Cannella, Issopo, Salvia e comunque tutti gli oli essenziali in particolare quelli ricchi di chetoni. Alcune aumentano la contrattilità uterina con rischio di aborto, altre sono direttamente tossiche per il feto o l’embrione, come per esempio le piante contenenti alcaloidi pirrolizidinici (Borragine, Farfara, Consolida, Farfaraccio, Senecione, ecc.).
Il Ministero della Salute ha emesso, in passato, alcuni provvedimenti restrittivi relativi all’uso di alcune erbe in gravidanza presenti in integratori: Ginkgo biloba, Citrus aurantium e Riso rosso fermentato.
Oltre al periodo della gravidanza anche durante l’allattamento occorre prestare molta cautela nell’uso delle erbe. Un recente studio norvegese dimostra come il 43% delle donne in questa fase ricorre a prodotti a base di erbe per aumentare la produzione del proprio latte.
Le erbe più utilizzate, nonostante manchino studi che ne dimostrino l’efficacia, sono i semi di Finocchio e di Anice, coni di Luppolo, sommità di Verbena e di Galega. Alcune erbe in particolare possono alterare il sapore del latte poichè molto amare, quali la Genziana, il Lichene islandico e la China.
Altre, come quelle contenenti salicilati e lattoni sesquiterpenici possono essere invece responsabili di reazioni allergiche nel neonato. Nel latte passano anche altre sostanze attive quali fitoormoni come ad esempio gli isoflavoni della soia. Tra le erbe di uso comune un’avvertenza in particolare riguarda la Galega (Galega officinalis),la quale si è dimostrata responsabile di effetti tossici cardio-respiratori in animali (pecore e bovini) che si sono nutriti di tale pianta. La sostanza responsabile è la galegina.
Queste considerazioni, pur in assenza di eventi avversi segnalati nel neonato, spingono a sconsigliare l’uso della Galega officinalis. Si consiglia di consultare il proprio medico durante la gravidanza, è molto importante la sua consulenza.
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