Commenta qui sotto. Ti risponderemo il prima possibile!
Roactemra (Tocilizumab): farmaco anti-covid19?
Da qualche giorno si sente parlare del Tocilizumab, in quanto sembra abbia avuto successo nel migliorare le condizioni di pazienti affetti da coronavirus.
Scopriamo insieme di più su questo farmaco, che assolutamente non è un VACCINO!
Titolare: Roche Registration GmbH
Concessionario: Roche S.p.A.
Ricetta: RRL - medicinali soggetti a prescrizione medica limitativa, vendibili al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti
Classe: H
Principio attivo: Tocilizumab
Gruppo terapeutico: Immunosoppressivi
Forma farmaceutica: soluzione (uso interno)
Il principio attivo di RoActemra è il tocilizumab, un anticorpo monoclonale, ovvero un anticorpo realizzato per riconoscere una struttura specifica (antigene) presente nell'organismo e legarsi ad essa.
Il tocilizumab è stato realizzato in modo da legarsi al recettore di una molecola messaggera (citochina) presente nell'organismo, l'interleuchina-6. Quest'ultima è coinvolta nella genesi dell'infiammazione ed è presente a livelli elevati nei pazienti con artrite reumatoide, artrite idiopatica giovanile sistemica, poliartrite idiopatica giovanile, arterite a cellule giganti e CRS. Impedendo all'interleuchina-6 di legarsi ai suoi recettori, il tocilizumab riduce l'infiammazione e altri sintomi delle suddette patologie.
Che tipo di farmaco è?
RoActemra è un farmaco ospedaliero (fascia H). Il trattamento con questo medicinale, però, deve essere iniziato da un medico esperto nella diagnosi e nel trattamento della condizione pertinente.
Perché il Tocilizumab ha migliorato le condizioni di pazienti affetti da Covid-19?
Il Coronavirus è un virus che riesce ad arrivare nelle basse vie respiratorie intaccando gli alveoli, che sono responsabili dello scambio di ossigeno con il sangue. Questo va a scatenare una POLMONITE VIRALE per la quale (fino ad oggi) non ci sono farmaci efficaci. Nella minor parte dei casi non trascurabili il paziente non riesce più a respirare e dovrà essere ricoverato in terapia intensiva e se necessario intubato.
Ed è proprio contro la polmonite che il tocilizumab fa la sua parte, riuscendo ad annientare l’infiammazione attraverso il meccanismo spiegato precedentemente. Non si tratta infatti di un farmaco antivirale, quindi non agisce distruggendo il virus, ma cura le sue complicanze soprattutto a livello polmonare, evitando così il distress respiratorio acuto (ARDS).
Il farmaco è prodotto dalla azienda farmaceutica Roche che si è impegnata a fornire gratuitamente per il periodo dell'emergenza, tocilizumab (RoActemra) a tutte le Regioni che ne fanno richiesta. Con una lettera inviata al Ministro della Salute e a tutti i Presidenti delle Regioni, l’azienda farmaceutica leader si è messa a disposizione del sistema in affanno.
"Come azienda che opera nelle scienze della vita, raggiungiamo ogni giorno milioni di italiani con farmaci e test diagnostici e in questa situazione di emergenza sentiamo ancora più forte la responsabilità del nostro ruolo sociale. Tempi straordinari richiedono sforzi altrettanto straordinari. Se vogliamo lasciare un’impronta, come Azienda e come persone, dobbiamo pensare in maniera diversa e mettere a disposizione del Paese le nostre competenze e le nostre risorse. Grazie all’ascolto di diversi interlocutori, abbiamo individuato quattro aree di bisogno alle quali vogliamo rispondere con interventi capillari su tutto il territorio”, sottolinea il Presidente e Amministratore delegato di Roche Farma Maurizio de Cicco che si fa portavoce anche dei colleghi di Roche Diabetes Care e Roche Diagnostics.
Con l’operazione “Roche si fa in 4”, l’azienda ha deciso di rispondere innanzitutto al bisogno più urgente indotto dalla pandemia: la necessità di disporre di farmaci utili a contrastare l’aggravamento delle condizioni di salute dei pazienti positivi al virus SARS-CoV-2. Il gruppo si impegna a fornire gratuitamente per il periodo dell’emergenza, tocilizumab (RoActemra) a tutte le Regioni che ne facciano richiesta, fatte salve le scorte necessarie a consentire la continuità terapeutica ai pazienti affetti da patologie per cui il prodotto è autorizzato.
Il farmaco, attualmente impiegato per il trattamento dell’artrite reumatoide, non è indicato per il trattamento della polmonite da Covid-19, ma la comunità scientifica sta dimostrando interesse al suo utilizzo dopo l’inserimento nelle linee guida cinesi.
Oltre alla donazione del farmaco, l’Azienda ha dato la propria disponibilità ad AIFA per avviare uno studio clinico sull’efficacia e sicurezza di tocilizumab anche in questi pazienti.
“Abbiamo ritenuto doveroso aderire all’invito del Presidente della Repubblica – afferma il Presidente e Amministratore Delegato di Roche Maurizio de Cicco – che ha raccomandato a tutti coesione assoluta e inderogabile impegno per fronteggiare l’emergenza. Un’azienda come la nostra non può non rispondere all’appello perché siamo parte integrante del sistema sanitario nazionale, a servizio dei pazienti, degli operatori sanitari e di tutto il Paese. Voglio cogliere l’occasione per testimoniare la nostra gratitudine ai medici tutti, agli infermieri, ai farmacisti, ai volontari, a tutti coloro che sono in prima linea per affrontare e superare una difficoltà che avrà il pregio di unirci ancora di più”.
Cosa collega questa terapia con il COVID-19?
La polmonite interstiziale, che si sviluppa nei casi più gravi di infezione da Coronavirus, è stato ipotizzato dai ricercatori cinesi che sia la conseguenza di una iperproduzione di interleuchina-6 e della conseguente tempesta di citochine. Partendo da questo focus, i ricercatori cinesi hanno sottoposto a trattamento con Tocilizumab 21 pazienti ottenendo risultati incoraggianti. Questo ha dato il via ad una sperimentazione clinica su ben 188 pazienti.
Ottenuti interessanti risultati anche a Napoli, dove il farmaco è stato testato su due pazienti, l’azienda farmaceutica Roche che si è impegnata a fornire gratuitamente per il periodo dell'emergenza, tocilizumab (RoActemra) a tutte le Regioni che ne fanno richiesta. Con una lettera inviata al Ministro della Salute e a tutti i Presidenti delle Regioni, l’azienda farmaceutica leader si è messa a disposizione del sistema in affanno.
Ovviamente sperimentazione ed analisi sono quotidianamente messi a punto e la soluzione migliore per evitare il contagio e la conseguente messa in ginocchio del sistema è sicuramente la collaborazione di tutti nel rimanere a casa, evitando ogni forma di futile uscita.
In particolare lo studio approvato dall'AIFA sarà su 330 pazienti e partirà oggi, 18 Marzo 2020, per valutare l'impatto del farmaco.
Ringraziamo tutti gli operatori sanitari, i medici, i farmacisti, i volontari e tutti coloro che lavorano instancabilmente per questa assoluta emergenza.
Andrà tutto bene
Hai bisogno di alcuni chiarimenti? Raccontaci la tua esperienza nei commenti o scrivendo a info@chiediloalfarmacista.it
Vuoi ricevere gli articoli del nostro blog in anteprima direttamente sulla tua casella di posta elettronica? Clicca qui
"L'utilizzo smodato e inconsapevole dei motori di ricerca nel vano tentativo di automedicarsi può avere effetti indesiderati, anche gravi. Ascolta attentamente il tuo medico e il tuo farmacista, non è nocivo!"
Lascia un commento